Donate più di 3000 ore di lavoro dai lavoratori e dalle lavoratrici delle aziende metalmeccaniche del territorio a favore dell’Associazione Nondasola

Grazie alla campagna di solidarietà promossa dai sindacati FIM-FIOM-UILM, sono state donate più di 3000 ore di lavoro, ovvero 100mila euro, al Centro Antiviolenza di Reggio Emilia gestito dall’Associazione Nondasola, per favorire il reinserimento lavorativo, e quindi la libertà e l’autodeterminazione, delle donne in uscita dalla violenza.
Pubblichiamo quanto dichiarato da Nondasola:

“Non possiamo che esprimere un profondo senso di gratitudine” dichiara l’Associazione Nondasola che gestisce il centro antiviolenza di Reggio Emilia “prima di tutto agli oltre 3.000 lavoratori e lavoratrici del settore metalmeccanico che hanno donato un’ora di lavoro alla nostra Associazione, ai sindacati FIM-FIOM-UILM che hanno promosso e sostenuto con grande convinzione questa iniziativa all’interno delle aziende coinvolte, ai datori di lavoro (17 su 19) che hanno deciso di raddoppiare la somma devoluta dai lavoratori/trici e, infine, a Unindustria Reggio Emilia che ha appoggiato la campagna di solidarietà. E’ un risultato straordinario raggiunto in un periodo in cui il settore metalmeccanico sta attraversando una congiuntura economica sfavorevole e nonostante questo, migliaia di lavoratori e lavoratrici, dipendenti ma anche interinali, hanno voluto dare il proprio contributo a sostegno della libertà e dell’autodeterminazione delle donne in uscita dalla violenza. Questa mobilitazione mette in luce un cambiamento di rotta, un’accresciuta sensibilità e consapevolezza sulla necessità di alleanze tra uomini e donne per cambiare lo “stato delle relazioni” e sul fatto che un avanzamento della libertà femminile vada di pari passo con una società più equa, giusta e democratica. I lavoratori e le lavoratrici sanno ciò che significa avere un lavoro stabile o non averlo, poter contare su un reddito dignitoso oppure sopravvivere con un salario povero e precario, vivere il lavoro come esperienza di riconoscimento e gratificazione o vivere senza che ti sia data questa opportunità. E proprio questi lavoratori/trici renderanno concretamente possibile a tantissime donne sentire alla loro portata un orizzonte di dignità e autonomia economica, in una rete di solidarietà dal potente valore simbolico. Di fronte a questa testimonianza di responsabilità collettiva del territorio, altrettanto forte è la responsabilità che ci assumiamo nel gestire la somma ricevuta con la massima cura, attenzione e trasparenza, per restituire ciò che questa onda di solidarietà farà fiorire nella vita delle donne accolte al centro antiviolenza.”

Clicca qui per leggere l’articolo pubblicato sulla Gazzetta di Reggio e qui per l’articolo pubblicato su Reggionline.

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Venerdì 7 marzo | “Donne, donne ovunque” del collettivo LeMafalde, ore 20:30, Teatro Cavallerizza

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Venerdì 21 marzo | Spettacolo “Ginevra”, Fonderia, ore 21