Lotto marzo saremo insieme in piazza
Pubblichiamo il comunicato congiunto a firma di più associazioni femminili, femministe, transfemministe e libere cittadine del territorio, inviato alla stampa locale a proposito dell’8 marzo.
Siamo le donne e le libere soggettività che animeranno insieme la piazza dell'8 marzo a Reggio Emilia, in continuità con le grandi manifestazioni del novembre scorso.
Nel mese di febbraio ci siamo incontrate senza nasconderci le differenze che segnano i nostri diversi modi di essere femministe e transfemministe, consapevoli che ci sono infiniti modi di sentirsi. Le nostre esperienze ce lo insegnano: femministe e transfemministe non si nasce, ma si diventa. È un percorso mai finito che fa perno sul rendere la propria esperienza un bene comune nella relazione con tutte le altre.
Ci siamo dette che continueremo a confrontarci ma non a dividerci, come farebbe comodo al sistema patriarcale, anche dopo l’8 marzo.
I terreni di lotta comune sono tanti e in questo Lotto Marzo vogliamo condividerli con la città.
Saremo insieme in piazza per sostenere lo sciopero transfemminista dal lavoro produttivo e riproduttivo: non possiamo più nasconderci che patriarcato e capitalismo si reggono sul lavoro gratuito o sfruttato delle donne. Senza di noi e la nostra disponibilità, il sistema collasserebbe. È nostra responsabilità sottrarci.
Saremo insieme in piazza per scioperare dai ruoli imposti e dalle gerarchie di genere, per liberarci dall'oppressione del binarismo in cui vorrebbero ingabbiarci.
Saremo insieme in piazza, persone lgbtqia+, persone razzializzate, persone con disabilità, persone che abitano il margine, persone che non rinunciano ad attraversare i confini della paura.
Saremo insieme in piazza per portare la voce di tutte le donne che oggi nel mondo vivono l'orrore della guerra, del genocidio e del colonialismo. La guerra è di chi la combatte, ma le sue conseguenze riguardano più che altro le donne civili, bambini e bambine, libere soggettività. Il nostro corpo è usato come campo di battaglia, territorio di conquista e competizione... per noi invece è veicolo di lotta, relazione, liberazione. Ce lo insegnano le donne iraniane al grido di Donna, Vita, Libertà.
Saremo insieme in piazza per continuare a difendere la libertà di abortire e di decidere sul nostro corpo, per ottenere molto più della 194, perché in un paese in cui il 70% dei medici è obiettore di coscienza e i no-choice sono al governo e negli spazi di salute pubblica, la nostra facoltà di scegliere è fin troppo limitata. Ci saremo anche per denunciare le aberrazioni dei tagli alla sanità, le violenze ostetriche e di reparto.
Saremo insieme in piazza per gridare la nostra rabbia contro la cultura dello stupro e la viltà politica dell’Europa che ha tolto dalla direttiva contro la violenza di genere il riferimento al fatto che ‘un rapporto sessuale senza consenso è stupro’.
Saremo insieme in piazza per dare voce alle donne che si rivolgono al centro antiviolenza e che, sotto il ricatto della povertà economica, abitativa, lavorativa, rischiano di non farcela a emanciparsi dalla violenza del partner.
Saremo insieme in piazza per opporci all’ecocidio, la logica di sfruttamento e dominio di matrice patriarcale che sta sempre più velocemente esaurendo le risorse del pianeta in un processo selvaggio di accumulazione del profitto privato e privatizzato. Ci saremo anche per opporci alle gerarchie speciste generate dal patriarcato, che mettono l'uomo occidentale al centro della catena di oppressione e sfruttamento contro cui ci battiamo.
Saremo insieme in piazza per difendere la scuola pubblica ma anche per non tacere di fronte alle colpevoli omissioni relative alla cancellazione del contributo femminile alla storia umana e alla reticenza nell’adottare sistematici programmi di educazione anatomo-sessuo-affettiva e prevenzione della violenza di genere per bambin* e adolescenti.
Saremo insieme in piazza perché ci piace immaginare una città sicura e non securitaria che mette al primo posto i bisogni di tutt* e che non invisibilizza o criminalizza il malessere e la povertà.
Infine, non è mai superfluo ricordarlo, saremo insieme in piazza perché ci prendiamo l'impegno e la responsabilità di non stare mai in silenzio davanti alla violenza patriarcale che anche in questa città opprime, ferisce, minaccia, uccide.
Dal novembre scorso la sorella di una ragazza ammazzata ci ha chiesto di fare rumore: vogliamo prenderla in parola, e se siamo insieme di rumore possiamo farne moltissimo.
Associazione Nondasola, Non Una Di Meno Reggio Emilia, Spazio Donna liberə di essere, Assemblea Transfemminista degli Spazi Sociali, Donne in Nero, Collettivo Studentesco Rabûn, Collettivo LeMafalde