Il Centro antiviolenza invita il tifo granata

Pubblichiamo il comunicato che l’Associazione Nondasola ha inviato alla stampa locale.

Molte diverse posizioni si sono espresse in città a partire dal giocatore Portanova neo-tesserato dalla Reggiana.

Un dibattito suscitato, lo ricordiamo, dalla protesta di una tifosa che a seguito dell’ingaggio del giocatore ha chiesto la restituzione del denaro speso per l’abbonamento.

Sappiamo di molti altri tifosi che hanno in varie forme espresso la loro contrarietà; alcuni il loro disagio; altri hanno espresso sostegno alla decisione della società.

Ci preme dire che non vediamo alcuna tifoseria come nemica: quella del nemico è una logica che non ci appartiene. Crediamo anzi nel conflitto come antidoto alla violenza, purché sia vissuto in maniera leale e diretta. Per questo invitiamo i tifosi e le tifose, anche gli integranti delle Teste Quadre, a un confronto con noi operatrici del Centro Antiviolenza. La nostra intenzione non è certo quella di insegnare, quanto piuttosto di mettere al centro del dialogo le motivazioni reciproche, l’incomprensione che sta dividendo la città ma anche i tifosi.

La parte che spetta a noi, come Associazione Nondasola, in questo confronto è l’esperienza di come si sopravvive alla violenza, fisica, sessuale, psicologica. Ci è stata raccontata da chi l’ha subita da quando il Centro è stato aperto. Da lì viene anche il nostro lavoro di prevenzione, che ancora una volta non consiste nell’insegnare a ragazzi e ragazze cos’è la violenza, ma in un dialogo franco su ciò che loro vedono e noi non vediamo, su ciò che noi vediamo e loro non vedono. Abbiamo fiducia nel fatto che solo fermandosi insieme a ragionarci sopra certi nodi possano allentarsi: a volte sciogliersi. È soprattutto così che le cose cambiano. È così che il marchio infame della violenza sulle donne va lentamente sbiadendo dalla cultura e dalla società in cui viviamo, tutte e tutti insieme. Raccomandare alle nostre figlie di stare attente a dove vanno non sarà mai abbastanza finché i figli maschi non saranno più consapevoli.

In attesa di una risposta da parte del tifo, organizzato e non organizzato, continueremo a esprimerci pubblicamente sui temi sollevati da questo ingaggio. Continueremo a battere come l'acqua sulla roccia. E' quello che facciamo ogni giorno, da 26 anni.

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Ciao Michela, grazie

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Lettera aperta di Nondasola al Garante del CONI