Una settimana di lotta: il 25 novembre ci chiama nelle piazze!

Sconvoltə per ciò che è accaduto nella nostra città ieri notte - l’ultimo ennesimo femminicidio perpetrato nel 2021, il quinto nella nostra regione nell’arco di pochi giorni, stiamo preparando le reazioni/azioni per manifestare il nostro dolore e la nostra rabbia per una situazione che consideriamo ormai oltre i limiti del tollerabile.

Abbiamo costruito per la prossima settimana, intorno alla giornata del 25 novembre, appuntamenti ed eventi per lanciare forte il nostro grido contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere, pronte a invadere di nuovo le strade e le piazze della città. Questa volta con ancora più rabbia, se possibile, per queste ferite calde che ci portiamo addosso. E con ancora più voglia di ribellarci e lottare, dopo che la pandemia ha sollevato il velo sulle violenze patriarcali - strutturali, sistemiche e pervasive - che attraversano la società e che sono state affossate, depotenziate o disattese anche le conquiste minime, passate e recenti, come nel caso dell’uscita della Turchia dalla Convenzione di Istanbul, del drammatico ritorno al potere dei talebani in Afghanistan, o del vergognoso affossamento, qualche settimana fa, del ddl Zan.

Nondasola, Non Una Di meno, Donne in nero e tante altre soggettività collettive e singolə: saremo unitə in un solo grido di rabbia, di dolore e di lotta per tuttə quellə che non potranno urlare con noi, perché colpite dalla mano assassina della violenza patriarcale che ci riguarda e ci colpisce tuttə. Lo faremo per Elisa, Simonetta, Milena, Juana Cecilia e per tutte le donne - e le figlie e i figli - che prima di loro, anche in questo 2021, hanno perso la vita per mano di partner o ex partner.

Da martedì 23 fino a sabato 27, quando la marea si riverserà nelle strade romane per il corteo nazionale, dopo due anni di forzata assenza a causa della pandemia, giornate dense di avvenimenti e occasioni di lotta ci vedranno impegnate anche sul nostro territorio, per condividere l’urgenza di contrastare la recrudescenza dell’offensiva patriarcale scatenata in tutto il pianeta.

Abbiamo scelto, per questo, di dare ai molteplici eventi organizzati per la nostra favolosa lotta femminista e transfemminista, che avrà nel 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere, il suo potentissimo perno, una cornice transazionale, nella convinzione che in tutti i paesi del mondo, in forme diverse e con differente intensità - ma con la medesima matrice sistemica – la violenza perpetrata dal sistema patriarcale stia mostrando tutta la sua protervia senza confini.

Vogliamo riconoscere e rendere evidente, attraverso le nostre iniziative di denuncia e lotta, le specificità di ognuna delle forme di violenza e oppressione che viviamo quotidianamente. Dalla violenza che si consuma tra le mura domestiche e in famiglia, dove la disparità di potere trova la sua massima e tragica espressione, a quella di un sistema che vorrebbe patologizzare le nostre identità e la nostra emotività, che esclude tutti i corpi diversi dal maschio bianco cisgender dai luoghi della salute e cerca costantemente di reprimere la nostra autodeterminazione sui corpi che ci appartengono. Dall’oppressione esercitata dal sistema del lavoro attuale, che ci mangia la vita e ci impedisce di sostenerci degnamente - nell'ultimo anno pandemico si sono toccati picchi di licenziamento altissimi, con cifre da capogiro per le donne -, al carico del lavoro di cura e domestico aumentato a causa della devastazione del welfare pubblico. Dalla violenza del lavoro precario ed escludente, che sfrutta i nostri corpi e che strutturalmente non prevede accesso a persone trans e corpi dissidenti, alle difficoltà che in questa società comporta il documento di identità come strumento repressivo che ci impedisce di autodeterminarci e di muoverci liberamente tra generi e confini, alle repressioni che vivono quotidianamente le persone razzializzate, le persone trans, e tuttə coloro che lottano con i loro corpi, a causa di un principio di rigido binarismo su cui si fonda il patriarcato oppressore. E tanto altro ancora, un elenco infinito di molestie, insulti, sessualizzazioni, discriminazioni, stupri, disagi, violenze psicologiche, violenze economiche e violenze di qualsiasi altro tipo, a cui quotidianamente resistiamo e ci ribelliamo.

Questo il PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE:

"DA OGNI PARTE DEL MONDO NO ALLA VIOLENZA ALLE DONNE"

PUNTI DI INCONTRO E INFORMATIVI dalle 10 circa alle 13 presso le piazze dei mercati settimanali:

MARTEDI 23 p.zza Martiri 7 Luglio ingresso via Crispi

VENERDI 26 p.zza del Monte angolo via Corridoni distribuiremo materiale e solleciteremo "desideri di cambiamento"

FLASH MOB

GIOVEDI 25 dalle ore 11,30 alla barriera di S. Stefano: lenzuolata di protesta

"LA VIOLENZA PATRIARCALE NON HA CONFINI: LA NOSTRA LOTTA NEPPURE"

VENERDI 26 ore 18,00 in piazza Prampolini presidio informativo con voci, immagini, testimonianze e canti (in caso di pioggia il presidio si terrà sotto i portici di piazza Casotti).

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Sesso e violenza sessuale non sono la stessa cosa

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Martedì 23 novembre, Binario 49, "Scegliere da che parte stare: la violenza maschile contro le donne"