Solidarietà all’assessora Marwa Mahmoud: il comunicato stampa di Nondasola
Pubblichiamo il comunicato stampa che Nondasola ha inviato alla stampa locale a proposito dell’articolo pubblicato su Emilia24 contro l’assessora Marwa Mahmoud.
Nondasola è da 29 anni sul territorio come presidio contro la violenza di genere e nelle scuole per un impegno di prevenzione contro ogni forma di discriminazione e sopraffazione.
A partire dal linguaggio che dà forma alle nostre esistenze e che è un luogo di affermazione di sé, il ministro Valditara emana una circolare discutibile contro l’asterisco o la schwa e il giornale Emilia 24 ne approfitta e per rimarcarne la pericolosità pubblica un pezzo a firma del direttore Fangareggi che per noi risulta pericolosamente razzista e sessista. La questione della lingua inclusiva, che in questi anni si sta sperimentando in tutto il mondo, non é ancora approdata a una soluzione definitiva perché ci pone davanti anche a difficoltà lessicali. I cambiamenti sono sempre difficili, tanto più che siamo in un mondo molto variegato per origini, culture e orientamenti sessuali e non possiamo accettare che si veda ancora l’altro/a da sé come nemico. Le parole non si limitano a strutturare un discorso ma hanno il potere di costruire nuovi orizzonti e come Associazione dedichiamo molta attenzione al come ci esprimiamo perché sentiamo la responsabilità politica della parola grazie anche a tutto ciò che abbiamo imparato dalle donne che hanno subito forme diverse di violenza psicologica. La importante riflessione femminista, e non solo, incentrata sul tema delle relazioni e della cura ci insegna che viviamo in una rete di interdipendenze, che per garantire libertà per tutt* allo stesso modo occorre dare spazio alle pluralità e che la paura del diverso alberga in società patriarcali e illiberali dove il termine di paragone continua ad essere il maschio, bianco, eterosessuale.
“Il sessismo come il razzismo è una cultura aggressiva; pensare che basta viverci dentro passivamente per non averci nulla a che fare è un’illusione che nessuno può permettersi di coltivare” scriveva Michela Murgia e noi non possiamo che sottoscrivere, pensando a come quasi trent’anni fa sembrava che a Reggio Emilia non fosse necessario aprire un Centro antiviolenza che invece ancora oggi accoglie la richiesta di aiuto di più di 300 donne l’anno. Non siamo state zitte allora e non possiamo tacere di fronte alle parole cariche di misoginia contro la assessora Marwa Mahmoud da parte di chi è due volte privilegiato, in quanto nato maschio e nato bianco, e che da questa posizione di privilegio esprime un fin troppo ovvio fastidio verso le sfide che vengono da una comunità fatta di soggettività diverse, di esistenze verso le quali si impone una responsabilità collettiva per il benessere di tutt* contro il perpetuarsi di rappresentazioni escludenti e di dinamiche di potere patriarcale.